ARTICOLO

LA VACCINAZIONE PNEUMOCOCCICA PER GLI ANZIANI

11 Novembre 2021

I batteri sono i principali agenti che causano la polmonite nell’anziano.1 Tra questi, va ricordato lo pneumococco, il patogeno maggiormente associato allo sviluppo di polmonite comunitaria,1 particolarmente rischioso nelle persone in età avanzata1 e responsabile anche di un ampio numero di altre infezioni invasive.1

Per gli anziani, la vaccinazione pneumococcica è un'arma di prevenzione fondamentale.

La vaccinazione pneumococcica per gli anziani

«Il vaccino polisaccaridico pneumococcico protegge il 50-85% degli adulti (sani) della malattia pneumococcica invasiva.

Batterio pneumococco

Nell’ottica di ridurre l’incidenza delle malattie da pneumococco, e di ottenere un notevole risparmio sui costi sanitari,2 viene raccomandata la vaccinazione, soprattutto alle categorie maggiormente a rischio di infezione. La vaccinazione pneumococcica, oltre a prevenire le malattie pneumococciche (in particolare nei soggetti over 65), consente di evitare la somministrazione della terapia antibiotica spesso associata a fenomeni di resistenza.2

 Le istituzioni sanitarie2 evidenziano l’importanza di seguire una corretta strategia vaccinale,2 soprattutto considerando la concomitante presenza della pandemia da Covid.

 

Infezione da pneumococco


Lo pneumococco (S. Pneumoniae) è un batterio che, in seguito a inalazione, colonizza le vie aeree superiori e si può diffondere anche in quelle inferiori. I bambini sotto i 6 anni di età sono portatori del batterio e rappresentano il principale vettore di infezione.1

Nell’adulto il rischio di contrarre un’infezione da pneumococco varia in funzione dello stato di salute e, in generale, aumenta in soggetti fumatori, asmatici, con pneumopatie croniche ostruttive o immunodepressi.1

Lo pneumococco è il principale agente causale della polmonite comunitaria (12-85%),1 ma è anche responsabile di un ampio numero di altre infezioni invasive, quali batteriemia, meningite, endocardite.1 Ogni qualvolta il batterio raggiunge distretti sterili dell’organismo, come il sangue, le meningi o i polmoni, provoca la cosiddetta malattia pneumococcica invasiva, una condizione grave che si manifesta più frequentemente in persone di età superiore a 65 anni  e/o con una compromissione del sistema immunitario.1

Lo pneumococco è il principale agente causale della polmonite acquisita in comunità (12-85%),1 ma è anche responsabile di un ampio numero di altre infezioni invasive, quali batteriemia, meningite, endocardite.1

 

La vaccinazione contro lo pneumococco


La vaccinazione pneumococcica è uno strumento sanitario che può essere utilizzato efficacemente per prevenire la malattia da pneumococco.3

Esistono 3 motivi fondamentali per cui è importante utilizzare la vaccinazione:

  1. Previene le malattie pneumococciche che rappresentano un problema di salute pubblica importante, associato a elevata morbilità e mortalità,1 in particolare nei soggetti ultrasessantacinquenni
  2. Permette di evitare la terapia antibiotica, che spesso è associata a fenomeni di resistenza: infatti, nel 15-30% dei casi di infezione con pneumococco, si manifesta una resistenza a più antibiotici, e questo può complicare la gestione della polmonite2
  3. È uno degli interventi sanitari con il miglior rapporto costo beneficio e consente al Sistema Sanitario Nazionale di ottenere un notevole risparmio sulla spesa effettuata.2

 

Quali sono le raccomandazioni per la vaccinazione antipneumococcica negli anziani?

Nei soggetti ultrasessantacinquenni4 la vaccinazione pneumococcica viene offerta attivamente e prevede la somministrazione di una dose di vaccino pneumococcico coniugato (PCV), seguita, dopo due mesi, da una dose di vaccino polisaccaridico (PPSV).4

  1. Per evitare la riduzione della risposta immunitaria che ne consegue è necessario non invertire l’ordine di somministrazione dei due vaccini.4

 Abbinamento di vaccinazione antinfluenzale più pneumococcica

L’approccio preventivo maggiormente efficace della polmonite da pneumococco è basato sulla associazione del vaccino contro l’influenza e quello contro lo pneumococco: in questo modo si riducono l’ospedalizzazione e la letalità correlate alla malattia.1

La vaccinazione pneumococcica:

  • Viene somministrata in dose singola, una sola volta nel corso della vita.4
  • Può essere assunta assieme alla vaccinazione antinfluenzale oppure anche da sola, in qualsiasi stagione dell’anno.4

La vaccinazione antinfluenzale:

  • Deve essere ripetuta ogni anno.4
  • La somministrazione è sempre raccomandata ai soggetti con più di 65 anni. Nella stagione 2021/2022 a partire dall’inizio di ottobre, in qualsiasi momento della stagione influenzale, la vaccinazione antinfluenzale è fortemente raccomandata e può essere offerta gratuitamente nella fascia d’età 60-64 anni e ai soggetti eleggibili come indicato nel PNPV 2017-2019.5

 

Strategie vaccinali contro lo pneumococco per gli anziani

Le istituzioni sanitarie hanno evidenziato l’importanza di una corretta strategia vaccinale.

A tal proposito, è auspicabile fornire indicazioni precise riguardo le vaccinazioni da effettuare a ogni età e in soggetti appartenenti a categorie maggiormente a rischio. In particolare, bisogna prestare attenzione ai soggetti anziani, i quali, essendo più sensibili alle infezioni2 e allo sviluppo di patologie croniche, possono essere soggetti a complicanze o a un peggioramento della patologia cronica stessa.2

Nei pazienti oltre i 65 anni, un programma vaccinale specifico è essenziale per contrastare le malattie infettive e per favorire il mantenimento di un buono stato di salute protratto nel tempo.2

Recentemente, grazie all’introduzione del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017- 2019, l’offerta vaccinale a disposizione per adulti e anziani è incrementata e, di conseguenza, anche le coperture vaccinali.2 Il calendario vaccinale pubblicato dal Ministero della Salute è consultabile al seguente link.

 

Bibliografia

[1] Franco, E; D’Alò, G.L. La vaccinazione anti-pneumococcica sequenziale nell’adulto. Rivista Società Italiana di Medicina Generale. 2017; 24, n.5 [Ultimo accesso 04/11/2021]

[2] Rossi, A.; Tasegian, P. Vaccinazioni per l’età adulta: ragioni, opportunità e prospettive. Rivista Società Italiana di Medicina Generale. 2017; 24, n.6 [Ultimo accesso 04/11/2021].

[3] Musher, DM. Pneumococcal vaccination in adults. Disponibile al sito https://www.uptodate.com/contents/pneumococcal-vaccination-in-adults [Ultimo accesso 04/11/2021]

[4] Vaccinazioni per gruppi di popolazione. Epicentro, Il portale dell'epidemiologia per la sanità pubblica a cura dell'Istituto superiore di sanità. Disponibile al sito: https://www.epicentro.iss.it/vaccini/PianoNazionaleVaccini [Ultimo accesso 04/11/2021]

[5] Ministero della salute. Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2021-2022. Disponibile al sito: https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2021&codLeg=79647&parte=1%20&serie=null [Ultimo accesso 04/11/2021]

 

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La vaccinazione pneumococcica per gli anziani

I batteri sono i principali agenti che causano la polmonite nell’anziano.

11 Novembre 2021
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I batteri sono i principali agenti che causano la polmonite nell’anziano.1 Tra questi, va ricordato lo pneumococco, il patogeno maggiormente associato allo sviluppo di polmonite comunitaria,1 particolarmente rischioso nelle persone in età avanzata1 e responsabile anche di un ampio numero di altre infezioni invasive.1

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La vaccinazione pneumococcica per gli anziani
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«Il vaccino polisaccaridico pneumococcico protegge il 50-85% degli adulti (sani) della malattia pneumococcica invasiva. L'introduzione del vaccino coniugato ha contribuito ad un rilevante declino della malattia»3.

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Nell’ottica di ridurre l’incidenza delle malattie da pneumococco, e di ottenere un notevole risparmio sui costi sanitari,2viene raccomandata la vaccinazione, soprattutto alle categorie maggiormente a rischio di infezione. La vaccinazione pneumococcica, oltre a prevenire le malattie pneumococciche (in particolare nei soggetti over 65), consente di evitare la somministrazione della terapia antibiotica spesso associata a fenomeni di resistenza.2

 Le istituzioni sanitarie2 evidenziano l’importanza di seguire una corretta strategia vaccinale,2 soprattutto considerando la concomitante presenza della pandemia da Covid.

 

Infezione da pneumococco


Lo pneumococco (S. Pneumoniae) è un batterio che, in seguito a inalazione, colonizza le vie aeree superiori e si può diffondere anche in quelle inferiori. I bambini sotto i 6 anni di età sono portatori del batterio e rappresentano il principale vettore di infezione.1

Nell’adulto il rischio di contrarre un’infezione da pneumococco varia in funzione dello stato di salute e, in generale, aumenta in soggetti fumatori, asmatici, con pneumopatie croniche ostruttive o immunodepressi.1

Lo pneumococco è il principale agente causale della polmonite comunitaria (12-85%),1 ma è anche responsabile di un ampio numero di altre infezioni invasive, quali batteriemia, meningite, endocardite.1 Ogni qualvolta il batterio raggiunge distretti sterili dell’organismo, come il sangue, le meningi o i polmoni, provoca la cosiddetta malattia pneumococcica invasiva, una condizione grave che si manifesta più frequentemente in persone di età superiore a 65 anni  e/o con una compromissione del sistema immunitario.1

Lo pneumococco è il principale agente causale della polmonite acquisita in comunità (12-85%),1 ma è anche responsabile di un ampio numero di altre infezioni invasive, quali batteriemia, meningite, endocardite.1

 

La vaccinazione contro lo pneumococco


La vaccinazione pneumococcica è uno strumento sanitario che può essere utilizzato efficacemente per prevenire la malattia da pneumococco.3

Esistono 3 motivi fondamentali per cui è importante utilizzare la vaccinazione:

  1. Previene le malattie pneumococciche che rappresentano un problema di salute pubblica importante, associato a elevata morbilità e mortalità,1 in particolare nei soggetti ultrasessantacinquenni
  2. Permette di evitare la terapia antibiotica, che spesso è associata a fenomeni di resistenza: infatti, nel 15-30% dei casi di infezione con pneumococco, si manifesta una resistenza a più antibiotici, e questo può complicare la gestione della polmonite2
  3. È uno degli interventi sanitari con il miglior rapporto costo beneficio e consente al Sistema Sanitario Nazionale di ottenere un notevole risparmio sulla spesa effettuata.2

 

Quali sono le raccomandazioni per la vaccinazione antipneumococcica negli anziani?

Nei soggetti ultrasessantacinquenni4 la vaccinazione pneumococcica viene offerta attivamente e prevede la somministrazione di una dose di vaccino pneumococcico coniugato (PCV), seguita, dopo due mesi, da una dose di vaccino polisaccaridico (PPSV).4

  1. Per evitare la riduzione della risposta immunitaria che ne consegue è necessario non invertire l’ordine di somministrazione dei due vaccini.4

 Abbinamento di vaccinazione antinfluenzale più pneumococcica

L’approccio preventivo maggiormente efficace della polmonite da pneumococco è basato sulla associazione del vaccino contro l’influenza e quello contro lo pneumococco: in questo modo si riducono l’ospedalizzazione e la letalità correlate alla malattia.1

La vaccinazione pneumococcica:

  • Viene somministrata in dose singola, una sola volta nel corso della vita.4
  • Può essere assunta assieme alla vaccinazione antinfluenzale oppure anche da sola, in qualsiasi stagione dell’anno.4

La vaccinazione antinfluenzale:

  • Deve essere ripetuta ogni anno.4
  • La somministrazione è sempre raccomandata ai soggetti con più di 65 anni. Nella stagione 2021/2022 a partire dall’inizio di ottobre, in qualsiasi momento della stagione influenzale, la vaccinazione antinfluenzale è fortemente raccomandata e può essere offerta gratuitamente nella fascia d’età 60-64 anni e ai soggetti eleggibili come indicato nel PNPV 2017-2019.5

 

Strategie vaccinali contro lo pneumococco per gli anziani

Le istituzioni sanitarie hanno evidenziato l’importanza di una corretta strategia vaccinale.

A tal proposito, è auspicabile fornire indicazioni precise riguardo le vaccinazioni da effettuare a ogni età e in soggetti appartenenti a categorie maggiormente a rischio. In particolare, bisogna prestare attenzione ai soggetti anziani, i quali, essendo più sensibili alle infezioni2 e allo sviluppo di patologie croniche, possono essere soggetti a complicanze o a un peggioramento della patologia cronica stessa.2

Nei pazienti oltre i 65 anni, un programma vaccinale specifico è essenziale per contrastare le malattie infettive e per favorire il mantenimento di un buono stato di salute protratto nel tempo.2

Recentemente, grazie all’introduzione del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017- 2019, l’offerta vaccinale a disposizione per adulti e anziani è incrementata e, di conseguenza, anche le coperture vaccinali.2 Il calendario vaccinale pubblicato dal Ministero della Salute è consultabile al seguente link.

 

Bibliografia

[1] Franco, E; D’Alò, G.L. La vaccinazione anti-pneumococcica sequenziale nell’adulto. Rivista Società Italiana di Medicina Generale. 2017; 24, n.5 [Ultimo accesso 04/11/2021]

[2] Rossi, A.; Tasegian, P. Vaccinazioni per l’età adulta: ragioni, opportunità e prospettive. Rivista Società Italiana di Medicina Generale. 2017; 24, n.6 [Ultimo accesso 04/11/2021].

[3] Musher, DM. Pneumococcal vaccination in adults. Disponibile al sito https://www.uptodate.com/contents/pneumococcal-vaccination-in-adults [Ultimo accesso 04/11/2021]

[4] Vaccinazioni per gruppi di popolazione. Epicentro, Il portale dell'epidemiologia per la sanità pubblica a cura dell'Istituto superiore di sanità. Disponibile al sito: https://www.epicentro.iss.it/vaccini/PianoNazionaleVaccini [Ultimo accesso 04/11/2021]

[5] Ministero della salute. Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2021-2022. Disponibile al sito: https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2021&codLeg=79647&parte=1%20&serie=null [Ultimo accesso 04/11/2021]

 

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