Malattia pneumococcica invasiva

CHE COS'E'

MALATTIA PNEUMOCOCCICA INVASIVA: COS'È?

Con il termine malattia pneumococcica invasiva si intende qualunque patologia in cui lo pneumococco, l’agente patogeno che la provoca, arriva in siti dell’organismo normalmente sterili come il sangue o le meningi. Le più comuni malattie pneumococciche invasive sono la sepsi batteriemica, la meningite da pneumococco e la polmonite di origine batterica.1

Lo pneumococco o Streptococcus pneumoniae, è un batterio che tende a risiedere stabilmente nel tratto naso-faringeo e che, in normali condizioni del sistema immunitario, rimane innocuo. Nel caso in cui, invece, le difese immunitarie risultino indebolite, magari a causa di un raffreddore o di un’influenza, lo pneumococco può superare la barriera naso-faringea, dando origine ad infezioni più o meno gravi.2

Lo pneumococco si differenzia in oltre 90 sierotipi a seconda della tipologia di polisaccaridi presenti nella capsula, lo strato di zuccheri a rivestimento della parete cellulare. Tra questi alcuni risultano inoffensivi altri, invece, possono generare malattie.3 Le infezioni più gravi sono causate da un numero ridotto di sierotipi che possono essere contrastati dal vaccino anti pneumococcico.4

LE CAUSE

LE CAUSE DELLA MALATTIA PNEUMOCOCCICA INVASIVA

In linea generale, le differenti patologie batteriche invasive possono essere generate da diversi tipi di agenti patogeni tra cui Neisseria meningitidis, Haemophilus influenzae e lo Streptococcus pneumoniae.5 Quest’ultimo, anche conosciuto come pneumococco, risulta essere la causa principale dello sviluppo delle malattie pneumococciche invasive.1

I SINTOMI

I SINTOMI DELLA MALATTIA PNEUMOCOCCICA INVASIVA

I sintomi dello pneumococco possono essere diversi a seconda del sito interessato, ossia che si tratti di polmoni, meningi o sangue.

Se l’infezione si sviluppa nell’apparato respiratorio e in particolare nei polmoni, si parla di polmonite da pneumococco.2 I sintomi principali della malattia sono:

  • tosse, con produzione più o meno abbondante di muco purulento a seconda dei casi;
  • difficoltà respiratoria;
  • inappetenza;
  • dolore toracico.6

Quando il batterio, invece, entra nelle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale (meningi), infiammandole, si parla di meningite da pneumococco.2 Questa patologia comporta una sintomatologia specifica:

  • irrigidimento della parte posteriore del collo;
  • vomito o nausea;
  • alterazione del livello di coscienza;
  • febbre alta;
  • mal di testa;
  • convulsioni.

Nei neonati, poi, possono subentrare altri disturbi come pianti continui, irritabilità e sonnolenza.1

La sepsi batteriemica, infine, è un’infiammazione sistemica generata dalla presenza dello pneumococco nel sangue.2 I sintomi legati a questa infezione variano in base alla severità del contagio e possono andare da una febbre che si auto risolve, nei casi più lievi, a shock settici con possibile esito fatale, nei casi più gravi.1

Sia la polmonite da pneumococco che la meningite da pneumococco possono progredire fino alla sepsi portando anche alla compromissione degli organi e allo shock settico.2

COME SI TRASMETTE

COME SI TRASMETTE

La causa di trasmissione delle malattie pneumococciche invasive è collegata alla propagazione del batterio e allo stato del sistema immunitario del soggetto.

Lo pneumococco si trasmette per contatto diretto con superfici contaminate da saliva infetta e per via aerea, attraverso le goccioline di saliva infetta che entrano nell’aria con gli starnuti, la tosse o parlando. Quando il sistema immunitario è in uno stato di benessere, il batterio tende a non creare alcun disturbo. Nel caso in cui, invece, le difese immunitarie risultino compromesse e il rivestimento epiteliale della mucosa indebolito, lo pneumococco può entrare nella circolazione sanguigna e diffondersi in siti sterili.2

CHI È A RISCHIO

CHI È A RISCHIO

I soggetti più a rischio di sviluppare un’infezione da pneumococco e di conseguenza una malattia pneumococcica invasiva sono i bambini nel primo anno di vita e gli anziani al di sopra dei 65 anni. Sono ritenute a rischio anche le persone con una depressione del sistema immunitario o soggette a patologie croniche come diabete, cardiopatie, insufficienza renale, malattie del sangue o del fegato, i fumatori e i pazienti a cui è stata tolta la milza o la cui milza non è efficiente2.

DIAGNOSI

DIAGNOSI DELLA MALATTIA PNEUMOCOCCICA INVASIVA

La diagnosi delle malattie pneumococciche invasive viene effettuata sulla base dell’anamnesi e della sintomatologia del paziente. Importantissimo, poi, è l’accertamento eziologico, che identifica esattamente la causa all’origine dell’infezione attraverso esami specifici come radiografie toraciche o prelievi di campioni di liquido cerebrospinale e di sangue1.

TRATTAMENTO E PREVENZIONE

TRATTAMENTO E PREVENZIONE

Il trattamento di base per la cura delle malattie pneumococciche invasive comporta, in linea generale, l’assunzione di antibiotici, di natura specifica a seconda della tipologia di agente patogeno scatenante.1

Evitare il contagio, però, è possibile: oltre all’adozione di normali accorgimenti igienici e alla tutela dello stato del proprio sistema immunitario, per prevenire l’insorgere di questo tipo di patologie è possibile ricorrere alla somministrazione di appositi vaccini contro lo pneumococco.7

La vaccinazione anti-pneumococcica è raccomandata ai bambini entro l’anno di età, ai 65enni e a tutti coloro che presentino le seguenti patologie o condizioni predisponenti:8

  • cardiopatie croniche;
  • malattie polmonari croniche;
  • diabete mellito;
  • epatopatie croniche, inclusa la cirrosi epatica e le epatopatie croniche evolutive da alcool;
  • alcoolismo cronico;
  • soggetti con perdite liquorali da traumi o intervento;
  • presenza di impianto cocleare;
  • emoglobinopatie quali anemia falciforme e talassemia;
  • immunodeficienze congenite o acquisite;
  • infezione da HIV;
  • condizioni di asplenia anatomica o funzionale e pazienti candidati alla splenectomia;
  • patologie onco-ematologiche (leucemie, linfomi e mieloma multiplo);
  • neoplasie diffuse;
  • trapianto d’organo o di midollo;
  • patologie richiedenti un trattamento immunosoppressivo a lungo termine;
  • insufficienza renale/surrenalica cronica.

Referenze

[1] Istituto Superiore di Sanità, Epicentro; https://www.epicentro.iss.it/meningite/ [ultimo accesso 05/07/2021]

[2] Vaccinarsì https://www.vaccinarsi.org/scienza-conoscenza/malattie-prevenibili/pneumocco [ultimo accesso 05/07/2021]

[3] Ospedale pediatrico Bambini Gesù http://www.ospedalebambinogesu.it/pneumococco#.XKMKwJgzbDc [ultimo accesso 05/07/2021]

[4] Manuale MSD https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/malattie-infettive/cocchi-gram-positivi/infezioni-da-pneumococco [ultimo accesso 05/07/2021]

[5] Ministero della Salute http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=2937 [ultimo accesso 05/07/2021]

[6] Ministero della salute http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?lingua=italiano&id=121&area=Malattie_infettive [ultimo accesso 05/07/2021]

[7] Fondazione Veronesi https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/altre-news/polmonite-tutto-cio-che-bisogna-sapere [ultimo accesso 05/07/2021]

[8] PNPV, 2019

PP-VAC-ITA-0646