Morbillo

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COS' E'

MORBILLO: COS' E'

Il morbillo è una malattia infettiva di origine virale diffusa in tutto il mondo che colpisce, più frequentemente, in età infantile.1 Prima dell’introduzione dei vaccini, la gran parte dei bambini contraevano questa malattia prima dei 15 anni di età.

Il morbillo è definito come una patologia endemo-epidemica perché, che sia in fase latente o attiva, è presente in modo costante all’interno della popolazione, manifestandosi con picchi epidemici ogni circa tre o quattro anni.2

Il morbillo è tra le malattie conosciute più contagiose e per questo, in caso di infezione, è importante isolare il soggetto interessato evitandone la trasmissione. Chi lo contrae ha in eredità un’immunità teoricamente definitiva che gli consente di non ammalarsi più per tutta la vita anche se entra in contatto con persone infette.1

Un valido aiuto per la prevenzione dalla malattia è dato dal vaccino per il morbillo che è in grado di immunizzare dalla malattia per periodi molto lunghi.

LE CAUSE

QUALI SONO LE CAUSE DEL MORBILLO

Il morbillo è causato dal Morbillivirus, della famiglia dei Paramyxoviridae.1 Questo agente patogeno tende a localizzarsi in alcuni tessuti e organi.2 Si trasmette per contatto diretto o per via aerea, passando dal naso e dalla bocca e si diffonde nelle vie respiratorie, infettandole e raggiungendo tutto il corpo. Il virus responsabile del morbillo colpisce solo l’uomo: non ci sono, infatti, casi di contagio da o verso animali.3

I SINTOMI

I PRINCIPALI SINTOMI DEL MORBILLO 

I sintomi del morbillo non sono generalmente gravi e si sviluppano in modo progressivo. Durante il periodo di incubazione subentrano i primi disturbi simili a quelli di un comune raffreddore tra cui:

  • tosse secca;
  • occhi arrossati;
  • rinite;
  • chiazze rossastre all’interno della bocca e della faringe;
  • macchie bianche sulle gengive.1

Dopo circa 4-5 giorni dai primi sintomi compaiono dei puntini rosso vivo sulla pelle, che si manifestano prima dietro le orecchie e sul viso per poi ricoprire tutto il corpo. L’esantema causato dal morbillo persiste per 5-6 giorni, accompagnato da un innalzamento della temperatura che, però, diminuisce molto rapidamente. L’eruzione cutanea scompare spontaneamente a partire dal collo, lasciando la pelle leggermente desquamata per qualche giorno.

Circa il 30% dei pazienti con morbillo può presentare delle complicazioni dovute per lo più a sovra-infezioni batteriche come:

  • otite;
  • polmonite e broncopolmonite;
  • laringite;
  • diarrea.

Una delle complicanze più gravi del morbillo è l’encefalite o encefalomielite, ovvero un’infiammazione che colpisce il cervello e il midollo spinale e che può portare a conseguenze neurologiche permanenti, fino alla morte.2

COME SI TRASMETTE

COME SI TRASMETTE

La trasmissione del morbillo avviene prevalentemente attraverso il contatto diretto con l’ammalato o per via aerea, tramite le goccioline di saliva che vengono emesse nell’aria con la tosse, gli starnuti o anche solo parlando.1 Il periodo di incubazione varia dagli 8 ai 14 giorni, a partire dal momento in cui il virus entra nell’organismo fino all’insorgere della febbre.4

Il periodo definito di contagiosità, invece, va da circa 3 o 4 giorni prima che compaia l’eruzione cutanea fino a 5 giorni successivi dall’inizio della manifestazione.1

CHI È A RISCHIO

CHI È A RISCHIO

I soggetti più a rischio di contagio sono i bambini, le persone con un deficit del sistema immunitario e, più in generale, chiunque non abbia effettuato il vaccino contro il morbillo.3

Particolare attenzione va dedicata alle donne in gravidanza non immunizzate. Proprio durante questo periodo, infatti, soprattutto in caso di infezione da morbillo nei primi due trimestri di gestazione, possono subentrare complicazioni anche gravi come aborti spontanei, morte intrauterina e parti pretermine.2

DIAGNOSI

DIAGNOSI DELLA PATOLOGIA

Il morbillo viene diagnosticato attraverso l’anamnesi, ovvero la raccolta, da parte del medico, di tutte le informazioni sintomatologiche del paziente. Oltre all’osservazione clinica, è possibile verificare se si è soggetti ad un attacco da morbillo analizzando la presenza di anticorpi specifici nel sangue.

TRATTAMENTO E PREVENZIONE

TRATTAMENTO E PREVENZIONE DEL MORBILLO

Non esistendo una terapia specifica contro il morbillo, dopo aver effettuato la diagnosi è bene intervenire attraverso trattamenti sintomatici per abbassare la temperatura e per alleviare la tosse.1

A supporto delle terapie è importante seguire una dieta leggera ricca di liquidi e zuccheri e prediligere luoghi poco illuminati, riscaldati e ben arieggiati, che favoriscano il riposo.2

Fondamentale, per ostacolare l’insorgenza della malattia, è la prevenzione tramite specifici vaccini per il morbillo. Questi vengono somministrati generalmente intorno al 12°-15° mese di vita, con un richiamo successivo a 5-6 anni.1 È possibile effettuare il vaccino contro il morbillo anche in età adulta, sotto consiglio o indicazione medica.

Referenze
[1] Istituto Superiore di Sanità, epicentro, Morbillo: http://www.epicentro.iss.it/problemi/morbillo/morbillo.asp [ultimo accesso 05/07/2021]

[2] Ministero della salute http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?id=13&area=Malattie_infettive [ultimo accesso 05/07/2021]

[3] World Health Organization, Measles, Fact sheet  http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs286/en/ [ultimo accesso 05/07/2021]

[4] Vaccinarsi, Malattie prevenibili, Morbillo: http://www.vaccinarsi.org/malattie-prevenibili/morbillo.html [ultimo accesso 05/07/2021]

  

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