Tetano

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COS'E'

TETANO: COS'E'?

Il tetano è una malattia infettiva acuta non contagiosa, provocata da un batterio (Clostridium tetani) che in alcune condizioni produce una tossina capace di raggiungere il sistema nervoso centrale e provocare paralisi e, nel 50% dei casi, anche la morte. Il contagio da tetano si verifica se le spore del batterio, diffusissimo in natura, entrano in contatto con tagli o ferite e poi mutano in forma vegetativa.1

Il virus del tetano può dare vita a:

  • tetano generalizzato: è il più diffuso, rappresentando circa l’80% dei casi. Provoca, inizialmente, la contrazione di un muscolo della mandibola e progressivamente la rigidità di altri muscoli, con spasmi dolorosi che durano 3/4 settimane. Per una completa guarigione servono mesi;
  • tetano neonatale: è la forma di tetano generalizzato che colpisce i neonati con madri non immunizzate, specie nel caso di taglio del cordone ombelicale con strumenti non sterili. Ha un’elevata mortalità, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo;
  • tetano locale: una forma molto rara che genera, nell’area delle ferite, contrazioni muscolari che scompaiono gradualmente anche dopo molte settimane. Il tasso di mortalità è pari all’1%;
  • tetano cefalico: anch’esso molto raro, si manifesta come otite media e può derivare dal batterio denominato Clostridium tetani presente nella flora dell’orecchio medio o in seguito a lesioni alla testa.2

LE CAUSE

LE CAUSE DEL TETANO

La causa del tetano è un batterio anaerobio (che cresce solo dove non c’è ossigeno) abbondante in natura, sia in forma vegetativa che di spore.

Solo la prima forma produce la tetanospasmina, una sostanza tossica per il sistema nervoso, che provoca progressiva paralisi e che, in quantità pari o superiore ai 7 milionesimi di milligrammo, è mortale per l’uomo. Il batterio del tetano in forma vegetativa è naturalmente presente nell’intestino di alcuni animali e in quello umano, da cui viene eliminato con le feci.

Le spore, invece, sono la principale causa della diffusione del tetano. Possono sopravvivere per anni, anche negli ambienti in cui è presente ossigeno: spesso si trovano nella polvere o nella terra. Una volta entrate nell’organismo – di solito attraverso una ferita – possono trasformarsi nella forma vegetativa, che rilascia la tossina. Quest’ultima, entra in circolo nel sangue e nel sistema linfatico fino a raggiungere il sistema nervoso centrale, che non riesce più a controllare normalmente i movimenti dei muscoli.3

I SINTOMI

I SINTOMI DEL TETANO

I primi sintomi di tetano compaiono dopo un periodo di incubazione che varia fra 3 e 21 giorni. Solitamente, prima si manifestano e più la malattia si sviluppa in modo grave.

I sintomi più frequenti sono:

  • contrazioni dei muscoli di viso e collo, che poi progressivamente si estendono a torace, addome, gambe e braccia;
  • contrattura di un muscolo della mandibola (massetere) che provoca una smorfia simile a un sorriso fisso (definito riso sardonico);
  • possono seguire rigidità del collo, difficoltà a deglutire, rigidità dei muscoli dell’addome;
  • spasmi muscolari dolorosi, provocati da stimoli anche minimi;
  • febbre;
  • sudorazione;
  • tachicardia.

I sintomi del tetano neonatale sono simili a quelli della forma generalizzata, ma il tempo di incubazione medio è di 7-14 giorni e la mortalità è più elevata.3

COME SI TRASMETTE

COME SI TRASMETTE

Le spore del batterio possono entrare nell’organismo quando ferite o lesioni vengono a contatto con superfici o sostanze contaminate, mentre il contagio del tetano non può avvenire tra persona e persona. L’infezione può partire anche da ferite o lesioni di lieve entità sulle quali, in assenza di ossigeno, le spore si trasformano nella forma vegetativa.

Nei Paesi in via di sviluppo è frequente la trasmissione del tetano ai neonati da strumenti non sterili usati per tagliare il cordone ombelicale. La malattia insorge quando la madre non è vaccinata e, quindi, il neonato non ha ricevuto gli anticorpi materni.2

CHI È A RISCHIO

CHI È A RISCHIO

Chiunque non abbia fatto la vaccinazione antitetanica può contrarre l’infezione. Il rischio di morte da tetano è maggiore per:

  • persone non vaccinate;
  • persone con più di 60 anni.2

Per i neonati, i principali fattori di rischio sono:

  • madre non vaccinata;
  • uso di strumenti non sterili per il taglio del cordone ombelicale;
  • contesto di scarsa igiene.

Aver già contratto questa malattia ed esserne guariti non rende immuni.4 Inoltre, la vicinanza con persone affette da tetano non è pericolosa.3

DIAGNOSI

DIAGNOSI

A partire dai sintomi è possibile eseguire una diagnosi clinica del tetano, mentre non esistono esami di laboratorio che possano confermare la valutazione.

Altri esami, invece, possono escludere il tetano nei casi di avvelenamento da stricnina oppure, se la contrazione riguarda solo il muscolo mandibolare, per gli ascessi tonsillari o per generiche patologie odontoiatriche.1

TRATTAMENTO E PREVENZIONE

TRATTAMENTO E PREVENZIONE DEL TETANO

Se la tossina non ha ancora raggiunto il sistema nervoso, è possibile pulire la ferita, disinfettarla ed asportare l’eventuale tessuto necrotico. Parallelamente, per contrastare l’azione tossica del batterio in circolo possono essere somministrati antibiotici e anticorpi.

Se, invece, il sistema nervoso è già stato raggiunto, è necessario intervenire trattando i sintomi del tetano con sedativi specifici per il sistema nervoso, anestetici e farmaci che aiutano il generale rilassamento dei muscoli.3

La vaccinazione antitetanica si è dimostrata molto efficace come trattamento preventivo: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, l’aumento delle coperture vaccinali ha consentito di ridurre drasticamente i casi di decesso causati dal tetano.2

In Italia, il vaccino per il tetano è obbligatorio, dal 1968, sui nuovi nati. Il calendario vaccinale vigente prevede la somministrazione di 3 dosi al 3°, 5° e 11° mese di età nel vaccino associato esavalente. Una dose di richiamo viene eseguita a 5-6 anni e un’altra a 13-14 anni, sempre in vaccini combinati. Attraverso l’anatossina, cioè la tossina tetanica trattata in modo da perdere la sua tossicità, il farmaco stimola la produzione di anticorpi. La copertura della vaccinazione contro il tetano è molto alta: quasi il 100% dei vaccinati risulta protetto contro la malattia ed i richiami sono consigliati ogni 10 anni.5

Referenze

[1] Ministero della salute, portale Salute.gov, disponibile all’indirizzo http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?id=6 HYPERLINK http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?id=6&area=Malattie_infettive"& HYPERLINK http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?id=6&area=Malattie_infettive"area=Malattie_infettive [ultimo accesso 21/03/2019]

[2] Società Italiana d’Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica, portale VaccinarSì, disponibile all’indirizzo

https://www.vaccinarsi.org/scienza-conoscenza/malattie-prevenibili/tetano [ultimo accesso 8/07/2019]

[3] Istituto Superiore di Sanità, Epicentro, Tetano: disponibile all’indirizzo

https://www.epicentro.iss.it/tetano/ [ultimo accesso 21/03/2019]

[4] World Health Organization, portale Who.int, disponibile all’indirizzo

http://www.who.int/immunization/diseases/tetanus/en/ [ultimo accesso 21/03/2019]

[5] Salute Regione Emilia Romagna. Tetano. Disponibile al sito: https://salute.regione.emilia-romagna.it/sanita-pubblica/vaccinazioni/le-principali-malattie-prevenibili-con-vaccinazione/tetano [ultimo accesso 02/08/2021]

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