Rosolia

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COS'È?

ROSOLIA: COS'È?

La rosolia è una malattia infettiva di origine virale molto contagiosa. È una patologia endemica, diffusa in tutto il mondo e sempre presente, che si manifesta con picchi epidemici ogni sette anni circa, trasmettendosi solo tra esseri umani.1

La rosolia è una malattia contagiosa che colpisce prevalentemente in età infantile.2 Una volta contratta, lascia un’immunità definitiva impedendo al soggetto interessato di infettarsi nuovamente durante tutta la vita.

La malattia, che nella maggior parte dei casi si sviluppa senza conseguenze critiche, risulta invece estremamente pericolosa nelle donne incinte non immunizzate.1 Il virus della rosolia, infatti, se contratto durante la gestazione, può provocare gravi malformazioni al feto.3

LE CAUSE

LE CAUSE

La rosolia è causata da un virus a RNA, appartenente al genere Rubivirus, della famiglia dei Togavirus, che si localizza in alcuni tessuti e organi del corpo. Il batterio si diffonde per contatto diretto o per via aerea, passando attraverso le vie respiratorie, fino ad infettare tutto il corpo. 1

SINTOMI

I PRINCIPALI SINTOMI DELLA ROSOLIA

La rosolia si sviluppa con una sintomatologia generica e in assenza di segni clinici ben definiti. Dopo il periodo di incubazione, che varia dai 12 ai 23 giorni, iniziano a subentrare i primi sintomi:

  • febbre;
  • cefalea;
  • dolori articolari;
  • raffreddore;
  • gonfiore dei linfonodi posti ai lati delle orecchie e dietro la nuca;
  • eruzione cutanea;1
  • occhi arrossati.2

L’esantema, che può anche non comparire, si manifesta prima su viso e collo con delle macchioline rosso pallido leggermente sollevate dall’epidermide, per poi diffondersi su tutto il resto del corpo. Lo sfogo cutaneo si esaurisce da solo dopo circa un paio di giorni.1

Anche se viene considerata una patologia ad evoluzione benigna, il virus della rosolia più causare delle complicazioni tra cui:

  • artralgia o artrite acute, più frequente nelle donne adulte;
  • encefalite;
  • emorragie, che si verificano maggiormente nei casi di rosolia nei neonati e che si manifestano come conseguenza dei danni provocati ai vasi sanguigni e alle piastrine.

Contraendo la rosolia in gravidanza, inoltre, possono subentrare complicazioni molto gravi per il feto, soprattutto durante il primo trimestre di gestazione. Le più comuni sono:

  • aborti spontanei;
  • morte intrauterina del feto;
  • malformazioni;
  • lesioni di tipo infiammatorio a carico del sistema nervoso, dell’apparato cardiocircolatorio e degli organi di senso. Quest’ultime possono sviluppare un ritardo fisico e psichico (sindrome da rosolia congenita).

Nel caso in cui lo stato di immunità dalla malattia non fosse certo, è possibile effettuare il Rubeo test, in grado di rilevare la presenza di specifici anticorpi della rosolia, IgG, e delle immunoglobuline, IgM.3

COME SI TRASMETTE

COME SI TRASMETTE LA ROSOLIA

La rosolia è molto contagiosa e facilmente trasmissibile tramite le goccioline di saliva emesse con la tosse, gli starnuti e parlando. In caso di gravidanza il virus della rosolia viene passato, dalla madre al feto, attraverso la placenta.3

Il paziente è contagioso a partire da circa 1 settimana prima della comparsa dell’eruzione cutanea, e lo rimane fino ai 4 giorni successivi1. L’esantema, però, può anche non presentarsi (come accade nel 40% dei casi) rendendo più difficile evitare il rischio di contagio da rosolia, nonché l’individuazione della malattia e la verifica dello stadio del decorso. 3

CHI È A RISCHIO

CHI È A RISCHIO

I soggetti più a rischio di contagio da rosolia sono i bambini, le persone con un deficit del sistema immunitario e, più in generale, chiunque non sia già immunizzato contro il virus. Attenzione particolare va dedicata ai rischi che possono insorgere nelle donne in stato di gravidanza non immunizzate perché, come detto, contrarre la rosolia può portare gravi complicazioni per il feto.1

DIAGNOSI

DIAGNOSI DELLA PATOLOGIA

La diagnosi della rosolia è di tipo clinico e viene effettuata considerando l’anamnesi del paziente. Spesso i sintomi della rosolia vengono confusi con altre patologie come il morbillo o la mononucleosi. Per questo la presenza del virus viene accertata ricercando gli specifici anticorpi attraverso le analisi del sangue1.

TRATTAMENTO E PREVENZIONE

TRATTAMENTO E PREVENZIONE

Contro la rosolia non esiste una cura specifica ma, solitamente, vengono prescritti farmaci sintomatici come analgesici, per alleviare i dolori alle articolazioni, e antipiretici, per abbassare la temperatura.

A supporto della terapia, poi, è importante restare a riposo e seguire una dieta leggera, ricca di liquidi e zuccheri.

Per combattere la rosolia è fondamentale la prevenzione, effettuando la vaccinazione. Il vaccino anti rosolia viene somministrato in 2 dosi, generalmente a 13-15 mesi di vita e a 5-6 anni.

Negli adolescenti o adulti non immunizzati, sono previste 2 dosi a distanza di 4 settimane. Per le donne che vogliano intraprendere una gravidanza, invece, è importante sottoporsi al vaccino prima del concepimento.1

Referenze

[1] Ministero della Salute, Malattie infettive, Rosolia: http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?lingua=italiano&id=11&area=Malattie_infettive [ultimo accesso 05/07/2021]

[2] Epicentro https://www.epicentro.iss.it/rosolia/ [ultimo accesso 05/07/2021]

[3] Vaccinarsi, Malattie prevenibili, Rosolia: http://www.vaccinarsi.org/malattie-prevenibili/rosolia.html  [ultimo accesso 05/07/2021]

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